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L'attenuarsi dell'ottimismo per gli accordi commerciali indebolisce il dollaro
L'iniziale slancio del dollaro, generato dal dietrofront di Trump sui dazi cinesi, si è rapidamente esaurito.

Il forte rialzo del dollaro USA della scorsa settimana è stato in qualche modo controintuitivo, dato che i dati sull'inflazione e sui salari provenienti dagli Stati Uniti sono stati entrambi rassicuranti per la Federal Reserve, coerenti con una lenta tendenza al ribasso delle pressioni inflazionistiche.
Sia la Federal Reserve che la BCE hanno seguito fedelmente il loro programma, procedendo con aumenti di 25 pb. La prima ha lasciato intendere che vorrebbe fare una pausa nella riunione di giugno, ma ha bisogno di un calo dell'inflazione. La seconda non ha ancora terminato il ciclo.
Come previsto, una settimana scarica di dati ha visto moderati movimenti laterali tra le principali valute, che si sono tutte mantenute nei recenti range di prezzo.
In assenza di importanti notizie macroeconomiche o di delibere delle banche centrali, l'euro, il dollaro e la sterlina hanno scambiato in range ristretti, mentre gli asset di rischio hanno registrato una modesta flessione rispetto ai massimi dell'anno raggiunti la settimana precedente.
I mercati hanno sfruttato un dato sull'inflazione americana leggermente migliore del previsto per far calare ulteriormente il dollaro rispetto a tutte le principali valute, ad eccezione dello yen giapponese.
La scorsa settimana gli asset rischiosi hanno registrato un forte rally a seguito del dissolvimento delle preoccupazioni legate al settore bancario, anche grazie al fatto che le azioni e le obbligazioni godono del favore di una minore previsione di rialzi da parte della Federal Reserve.
Clickjacking: non fatevi ingannare dai criminali informatici!
La fusione forzata del Credit Suisse con UBS ha temporaneamente placato le preoccupazioni per il settore bancario europeo. Tuttavia, il "dovish hike" della Fed e i timori di una stretta creditizia negli Stati Uniti hanno portato ad un deciso calo dei rendimenti dei treasury.