In una settimana con pochi movimenti rilevanti tra le valute principali, le svolte restrittive da parte delle banche centrali dell'Est Europa hanno spinto lo zloty polacco e il fiorino ungherese in cima alla classifica.
I prezzi delle
materie prime hanno ritracciato, penalizzando le valute dipendenti dal petrolio. Il
peso cileno e la
corona norvegese sono state quelle che si sono indebolite di più nella settimana. La prima è stata trascinata in basso sia dal calo dei prezzi del rame che dall'esito incerto delle elezioni dell'assemblea costituzionale.
I dati pubblicati a livello internazionale sono stati misti, con alcuni accenni di debolezza negli Stati Uniti. Tuttavia, gli
indici PMI dell'attività commerciale, a nostro avviso i migliori indicatori dell'attività economica, hanno registrato forti rimbalzi e superato le aspettative nell’Eurozona, negli Stati Uniti e nel Regno Unito, il che supporta la
nostra visione ottimistica dell'economia mondiale per quest'anno.
Pensiamo che i dati sull'inflazione siano ormai diventati il focus principale per i mercati, con quello valutario che non fa eccezione. Il
deflatore dei consumi personali, la misura dell'inflazione preferita dalla Fed, è in uscita venerdì e un'altra sorpresa al rialzo potrebbe scuotere i mercati obbligazionari di tutto il mondo.

EUR
Il dato sulla crescita del primo trimestre si è rivelato debole come previsto, ma i mercati hanno guardato oltre e si sono concentrati sul forte e inaspettato
aumento dell'indice PMI dei servizi, che ha portato il dato composito a 56.9, il più alto finora dall’inizio della pandemia.
I dati preliminari sull'inflazione per maggio non saranno disponibili fino alla prossima settimana.
Ci aspettiamo che l'euro si rafforzi leggermente grazie alla convergenza dei tassi di vaccinazione tra gli Stati Uniti e l'Eurozona e al rimbalzo dell’economia.
USD
Mentre i Treasury statunitensi continuano a scambiare in intervalli ristretti, i verbali della riunione di aprile della Federal Reserve, rilasciati la scorsa settimana, hanno mostrato che una minoranza di membri è un po' a disagio con la
nuova politica di tolleranza all'inflazione.
Per ora, il mercato non si aspetta alcun “tapering” da parte della Fed fino al 2022. Pensiamo che l'inflazione continuerà a sorprendere al rialzo nei prossimi mesi, ma riteniamo improbabile che la Fed cambierà posizione sulla sua politica estremamente accomodante.
La combinazione di alta inflazione e riluttanza della Fed a ridurre gli stimoli continuerà a pesare sul dollaro nei prossimi mesi.
GBP
La scorsa settimana
la sterlina ha superato l'euro diventando la valuta del G10 con la migliore performance. La disoccupazione in aprile è scesa, le vendite al dettaglio sono aumentate del 9%, ma, cosa ancora più importante,
l'indice PMI è rimasto ad un livello molto alto di 62, indicando un'espansione molto forte in tutti i settori.
L'inflazione è aumentata, ma finora in modo modesto e in linea con le aspettative. Si tratta di un contesto generalmente positivo e rimaniamo positivi sulla sterlina, ma guardiamo da vicino le notizie sulla diffusione della variante indiana del COVID che potrebbe essere il principale fattore di rischio per il Regno Unito.
🔊 Vuoi tenerti aggiornato sull'attualità dei mercati? Non perderti FXTalk! Vuoi conoscere meglio il mercato dei cambi valutari e come i nostri esperti possono aiutarti? Contattaci.