Le preoccupazioni per l'inflazione a livello mondiale supportano il dollaro e le valute dell'Est Europa
Il tema principale della scorsa settimana è rimasto invariato e in linea con le nostre previsioni, cioè le pressioni inflazionistiche crescenti in tutto il mondo e la possibilità che i banchieri centrali, in particolare nel mondo sviluppato, possano essere già in ritardo nelle misure restrittive. Questo è stato particolarmente evidente nell'Europa dell'Est dove le sorprese “hawkish” delle politiche monetarie delle banche centrali hanno fatto rafforzare la maggior parte delle valute.
Analisi del mercato valutario
Il tema principale della scorsa settimana è rimasto invariato e in linea con le nostre previsioni, cioè le pressioni inflazionistiche crescenti in tutto il mondo e la possibilità che i banchieri centrali, in particolare nel mondo sviluppato, possano essere già in ritardo nelle misure restrittive. Questo è stato particolarmente evidente nell'Europa dell'Est dove le sorprese “hawkish” delle politiche monetarie delle banche centrali hanno fatto rafforzare la maggior parte delle valute. Per ora l'aumento dei rendimenti statunitensi e la BCE che continua con i suoi toni “dovish” supportano il dollaro statunitense, che la scorsa settimana si è rafforzato contro tutte le valute G10.L'evento principale per i mercati questa settimana sarà la pubblicazione del rapporto sul lavoro (NFP) di settembre per gli Stati Uniti. Un certo numero di banche centrali, tra cui quelle australiana e della Nuova Zelanda, si riuniranno questa settimana. Dato che le pressioni inflazionistiche causate da un eccesso di domanda e dalle catene di fornitura in crisi mostrano pochi segni di diminuzione, ci aspettiamo dei toni generalmente restrittivi, che rafforzeranno le rispettive valute.
