La propensione al rischio continua nonostante la guerra e la stretta della Fed
I mercati azionari e gli asset rischiosi hanno, in generale, registrato movimenti impressionanti la scorsa settimana, scontando l'impatto dell'invasione russa dell'Ucraina e considerando l'atteggiamento restrittivo della Fed come un caso di "buy the rumor, sell the news”.
Analisi del mercato valutario
I mercati azionari e gli asset rischiosi hanno, in generale, registrato movimenti impressionanti la scorsa settimana, scontando l'impatto dell'invasione russa dell'Ucraina e considerando l'atteggiamento restrittivo della Fed come un caso di "buy the rumor, sell the news”.A dimostrazione dell'ottimismo che pervade i mercati finanziari, gli indici azionari europei hanno chiuso la settimana sostanzialmente al livello in cui si trovavano il giorno dell'invasione. Nei mercati valutari, la corona svedese è stata la migliore della settimana, mentre lo yen giapponese, tipica divisa rifugio, ha chiuso in fondo alla classifica del G10.I mercati emergenti continuano a registrare utili, con le valute latinoamericane che traggono profitto in particolare dalle loro economie esportatrici di materie prime e dalla distanza dalla guerra. Abbiamo constatato che il nostro preferito, il real brasiliano, è in cima alle tabelle di rendimento delle principali valute di quest'anno, con un aumento di oltre il 10% rispetto al dollaro.Il focus di questa settimana sarà sul rilascio di giovedì degli indici di attività commerciale dell'Eurozona e dei PMI del Regno Unito (ora ribattezzati S&P). Sono i primi a riflettere l'impatto dell'invasione dell'Ucraina, quindi l'incertezza è insolitamente alta, ma il consenso del mercato prevede un ritracciamento verso livelli ancora fortemente espansivi. A parte questo, almeno sei funzionari della Federal Reserve parleranno questa settimana. Ci aspettiamo che chiariscano la durata e l'entità dei rialzi in quello che sembra un deciso ciclo di stretta monetaria negli Stati Uniti, anche se finora il dollaro non è riuscito a trarre vantaggio dalle comunicazioni aggressive della Fed. Infine, il rapporto sull'inflazione di febbraio nel Regno Unito di mercoledì dovrebbe vedere l'ennesimo salto verso un nuovo record pluridecennale.
