I bruschi movimenti della scorsa settimana sui mercati obbligazionari hanno avuto un chiaro impatto sui cambi. La debole domanda di Treasury statunitensi ha causato un netto movimento al rialzo dei rendimenti.
Gli investitori obbligazionari sono preoccupati dalla combinazione tra una
politica monetaria che stimola l'inflazione e i
grandi volumi di emissioni, diretta conseguenza degli enormi deficit fiscali. Le
valute del G10 e dei
mercati emergenti hanno subito forti vendite con due vistose eccezioni: l'euro e lo yuan cinese. Interessante come quest’ultimo abbia sempre più un ruolo di riserva di valore in periodi volatilità e che si comporti ormai più da valuta rifugio che da valuta emergente.
La prossima settimana l’attenzione sarà ancora sui
mercati obbligazionari. Una vendita disordinata su questi mercati potrebbe spingerci a rivedere al ribasso le nostre ottimistiche previsioni macroeconomiche. Riteniamo questo scenario comunque improbabile.
Sebbene prevediamo che l’anno si concluda con rendimenti notevolmente più alti, ci aspettiamo che la vendita sia graduale, senza un impatto significativo sugli
asset di rischio e sulla
crescita economica.
Questa settimana sarà piuttosto ricca di dati.
L'inflazione flash dell'Eurozona per febbraio è in uscita martedì e ci aspettiamo che si mantenga al di sopra delle aspettative. Infine, il
rapporto sui salari degli Stati Uniti di febbraio, in uscita venerdì, dovrebbe essere coerente con un mercato del lavoro che continua recuperare dopo i danni causati dalla pandemia.

EUR
In una settimana senza molte informazioni nuove al di fuori dei forti movimenti sui
mercati obbligazionari, l'euro si è dimostrato incredibilmente resistente. È molto probabile che nelle ultime settimane l'euro sia stato usato per
finanziare “carry trades” (investimenti in cui si vende la valuta comune per comprarne altre con tassi d'interesse più alti) e che la loro liquidazione in un contesto di una fuga dal rischio abbia fornito sostegno all’euro.
Questa settimana il focus sarà sui
dati sull'inflazione. Continuiamo ad aspettarci sorprese positive nell'inflazione in tutto il mondo, dato che la situazione positiva dei consumatori e la forte domanda accumulata si scontrano con catene di fornitura ancora martoriate. L'inflazione di martedì non dovrebbe fare eccezione.
USD
I dati economici statunitensi della scorsa settimana, seppur fossero di secondo piano, hanno confermato il recente trend di aspettative ottimistiche. Particolarmente degna di nota è stata la
forte crescita degli ordini di beni durevoli, un segno che le famiglie e le imprese stanno approfittando delle condizioni monetarie e fiscali estremamente accomodanti.
Non vediamo motivo di cambiare le nostre prospettive molto ottimistiche per l'economia statunitense, soprattutto perché l'ultima ondata di COVID si sta allontanando e il numero di vaccinazioni supera quello della maggior parte dei principali paesi.
Tutti gli occhi sono ora puntati sul
rapporto sui salari (NFP) di venerdì, che dovrebbe mostrare un mercato del lavoro che ha voltato pagina, con una sana creazione di posti di lavoro e disoccupazione in calo.
GBP
La sterlina ha resistito al caos sull’obbligazionario della scorsa settimana meglio di tutte le valute G10, salvo l'euro e il dollaro. Il numero di vaccinati, per cui il Regno Unito è davanti a tutti gli altri grandi paesi, continua a supportare la valuta.
La notizia principale di questa settimana sarà
l'annuncio del bilancio di governo mercoledì. Nell'attuale contesto, qualsiasi accenno restrittivo, anche modesto, all'orientamento fiscale potrebbe avere un
impatto positivo sulla sterlina.
🔊 Vuoi tenerti aggiornato sull'attualità dei mercati? Non perderti FXTalk!