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Jesus Elvira
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Il dollaro si rafforza grazie all’avversione al rischio e alle paure legate alla seconda ondata di Covid in Europa

La chiusura di consistenti posizioni corte sul dollaro, ha finalmente portato ad un rafforzamento della divisa statunitense durante la settimana scorsa.
Analisi del mercato valutario
La chiusura di consistenti posizioni corte sul dollaro, ha finalmente portato ad un rafforzamento della divisa statunitense durante la settimana scorsa.

L'aumento dell'avversione al rischio, la discesa dei mercati azionari e il peggioramento dei numeri di Covid in Europa hanno fornito il contesto perfetto per un significativo rally del dollaro, che si è rafforzato la scorsa settimana contro tutte le principali valute a livello mondiale. L'unica eccezione è stata la lira turca, che ha realizzato un piccolo rimbalzo quando la banca centrale ha affrontato la realtà e ha aumentato i tassi per combattere l'inflazione.

Un fattore difficile da valutare nell'aumento dell'incertezza e dell'avversione al rischio sono i timori sull'esito delle elezioni presidenziali statunitensi di novembre, in particolare la possibilità di un'elezione contestata. Il nostro punto di vista è che finora hanno avuto un impatto modesto, e che il motivo del nervosismo sul mercato abbia più a che fare con la seconda ondata di Covid in Europa.

I dati macroeconomici chiave di questa settimana saranno il report sul mercato del lavoro di settembre degli Stati Uniti e le stime dell'inflazione flash dell'Eurozona, entrambi in uscita venerdì. Fino ad allora, presteremo molta attenzione ai dati giornalieri sul contagio nei principali paesi europei, per vedere se la seconda ondata inizia a rallentare.

EUR

I dati deludenti dei PMI di settembre si sono aggiunti al pessimismo generale sulle prospettive dell'Eurozona nelle ultime due settimane, principalmente a causa della seconda ondata di contagi Covid nel continente. L'unico dato significativo in uscita questa settimana sarà il rapporto sull'inflazione di settembre. Dopo lo shock negativo del mese precedente, non ci aspettiamo un rimbalzo da questo minimo storico. Inoltre, l'eccesso di posizioni speculative rialziste sull’euro non si è ancora ridotto in modo significativo. Pur rimanendo positivi sulla valuta comune nel medio termine, non saremmo sorpresi nel vedere un leggero indebolimento questa settimana.

USD

La scorsa settimana ha chiarito che il dollaro è ben lontano dal perdere il suo fascino come valuta rifugio. L'avversione al rischio ha portato un brusco rally del dollaro. I dati settimanali sulle richieste di disoccupazione più deboli del previsto sembrano non aver influenzato il dollaro, ma pensiamo che una simile sorpresa negativa nel rapporto mensile NFP di venerdì pomeriggio potrebbe avere un impatto più significativo. Le notizie riguardo la potenziale approvazione di un nuovo stimolo fiscale guideranno i mercati fino ad allora.

GBP

La sterlina ha ottenuto risultati migliori rispetto alle altre valute G10 la scorsa settimana, sebbene abbia comunque registrato perdite modeste contro il dollaro. Le speranze per un accordo dell'ultimo minuto sulla Brexit persistono e la possibilità di tassi negativi da parte della Banca d'Inghilterra si è attenuata. Ebury prevede un accordo “de minimis” all'ultimo minuto, probabilmente la sterlina fluttuerà attorno ai livelli attuali rispetto al dollaro, mentre forse si rafforzerà leggermente contro l'euro.