Il dollaro rimbalza grazie ai rassicuranti dati economici statunitensi
I solidi indicatori periodici, come le richieste settimanali di sussidi ai disoccupati, indicano che i timori di una recessione negli Stati Uniti sono esagerati.
Analisi del mercato valutario
I solidi indicatori periodici, come le richieste settimanali di sussidi ai disoccupati, indicano che i timori di una recessione negli Stati Uniti sono esagerati.Mentre l'inflazione continua a diminuire, tanto da essere già al di sotto dell'obiettivo della Fed, il biglietto verde si è rafforzato nei confronti di tutte le valute del G10, tranne il dollaro neozelandese, dimostrando che forse il sell off era stato eccessivo e che le posizioni degli investitori sono ora più stabili. Le valute dei mercati emergenti hanno registrato performance divergenti: le valute asiatiche hanno registrato una performance positiva, mentre quelle dell'America Latina continuano a perdere terreno a causa delle preoccupazioni per le politiche dei governi brasiliano e messicano.Ora che l'inflazione statunitense sembra essere tornata al target del 2%, è probabile che l'attenzione del mercato si sposti nuovamente sui dati del mercato del lavoro. Questa settimana si profila decisiva su questo fronte, con il dato JOLTS sulle aperture di posti di lavoro previsto per mercoledì, seguito dalle richieste settimanali di disoccupazione giovedì e dall'importantissimo dato sulle buste paga statunitensi di agosto venerdì. Quest'ultimo determinerà probabilmente l'entità del taglio dei tassi di interesse della Fed previsto per la fine del mese. In particolare, un aumento significativo del tasso di disoccupazione (non in linea con le aspettative di base del mercato) probabilmente consoliderà l'ipotesi di un taglio di 50 punti base e porterà a un'ulteriore debolezza del dollaro.
